23 Nov. 21

Casa in locazione: a chi spetta la spesa per il controllo dei fumi della caldaia?

La casa in affitto è una delle soluzioni più scelte dagli italiani. Spesso si tratta di una situazione temporanea, magari in attesa di comprare la propria abitazione. Quando si prende in affitto una casa, si stipula un contratto di locazione. Nel contratto saranno indicati tutti i punti relativi all’utilizzo dell’immobile e può anche darsi che vi sia un punto relativo alle manutenzioni degli impianti e controllo dei fumi.

Controllo dei fumi della caldaia

Se la casa che decidete di prendere in affitto è termo autonoma, avrete anche la gestione della caldaia. Quindi potrete gestire in totale autonomia il suo funzionamento. Questo, tuttavia, comporta delle manutenzioni che possono essere ordinarie o straordinarie. Gli interventi principali che vengono svolti sulla caldaia sono principalmente la manutenzione ordinaria e il controllo dell’efficienza energetica. Quest’ultimo è conosciuto per essere denominato “controllo dei fumi” della caldaia. Precisiamo che entrambe le tipologie di controllo sono obbligatorie per legge. Dunque, non ci si può esimere dal farle. Per verificare lo stato delle manutenzioni della propria caldaia, esiste un documento digitale chiamato CURIT dove sono elencati tutti gli interventi svolti sulla caldaia.

Chi deve assicurarsi della manutenzione?

Chiariamo subito che gli interventi relativi alla manutenzione della caldaia, al controllo dei fumi e la pulizia stessa della caldaia sono a carico del conduttore, ovvero l’inquilino. Questo perché di norma le spese di manutenzione ordinaria in genere di qualsiasi componente della casa sono a carico dell’inquilino.

Oltre a queste, è da considerare a carico del conduttore le spese relative all’accensione per la stagione invernale oltre alle spese di spegnimento con l’arrivo della stagione calda. Le piccole spese di manutenzione sono inoltre a carico dell’inquilino, come ad esempio la sostituzione di piccole componenti relative al suo utilizzo e quindi all’usura. Queste prescrizioni relative alle spese sono riportate nell’Articolo 1576 del Codice civile, che fa chiarezza appunto sulla spettanza di tali tipologie di interventi e relativa spesa.

I costi invece che vengono sostenuti dal locatore sono relativi agli interventi di natura straordinaria. L’esempio più comune è l’intera sostituzione della caldaia. Dunque, in questo caso è il proprietario dell’immobile che se ne deve fare carico. Oppure, un altro caso in cui spetta al locatore pagare per l’intervento è quello relativo alla sostituzione di componenti che hanno smesso di funzionare non per usura ma per vetustà o caso fortuito. Ovviamente, in questo caso si deve comunque avere la certezza che tali rotture siano di questa natura e non ci deve essere in alcun caso una rottura causata dell’utilizzo. Infine, spettano sempre al locatore le spese di adeguamento dell’impianto previsti per legge.

Riepilogo degli interventi

Potremmo riassumere elencando gli interventi che spettano al locatore e quelli che spettano al conduttore. Spettano quindi al conduttore:

  • manutenzione ordinaria
  • sostituzione componenti danneggiati per usura
  • controllo dei fumi (controllo dell’efficienza energetica)
  • pulizia della caldaia per accensione per la stagione invernale e suo spegnimento per conclusione della suddetta stagione

Di conseguenza, spettano al locatore:

  • installazione della nuova caldaia
  • sostituzione della caldaia
  • adeguamento dell’impianto alle normative di legge
  • eventuale manutenzione straordinaria della caldaia

Per una corretta esecuzione dei compiti, chiedere sempre agli esperti del settore!