
25 Feb. 19
Libretto unico per caldaie e condizionatori: le norme
A partire da ottobre 2014, attraverso un decreto del Presidente della Repubblica (74/2013) e successive delibere regionali, la giurisdizione italiana ha sancito l’obbligo per i cittadini di essere in possesso di un libretto unico per caldaie e condizionatori, al fine di censire tutti gli impianti termici destinati alla climatizzazione annuale di case o uffici.
L’introduzione di tale documento punta all’ecosostenibilità e ha come obiettivi la tutela delle condizioni di sicurezza degli impianti termici attraverso controlli periodici a cadenza regolare, la riduzione dei consumi di energia e la salvaguardia dell’ambiente circostante.
Libretto unico per caldaie e condizionatori: cosa sapere
Il libretto unico per caldaie e condizionatori può essere equiparato ad una carta d’identità. Si tratta, infatti, di un documento di riconoscimento a tutti gli effetti al cui interno sono riportate una serie di informazioni che identificano un impianto termico (o più impianti). Nel libretto sono indicati:
- i dati identificativi del responsabile dell’impianto, ovvero chi lo utilizza abitualmente;
- i dati identificativi dell’impianto, per esempio la potenza o il combustibile utilizzato;
- qualsiasi tipologia di intervento subita dall’impianto, come l’installazione, la ristrutturazione o le sostituzioni di tutto il sistema o parti di esso;
- la lista degli interventi di verifica dell’efficienza energetica dell’impianto, se previsti per legge.
La spesa per ottenere tale certificazione va dai cento ai duecento euro, in base al tipo e alla quantità di componenti da verificare nell’immobile. Qualora, a seguito di un controllo, il cittadino non risulti in possesso del documento richiesto potrebbe essere punito con una multa molto salata che oscilla tra i cinquecento e i tremila euro.
Libretto unico per caldaie e condizionatori: le norme
In base alle normative vigenti, il libretto è unico per tutti gli impianti termici presenti nell’immobile, esistenti o di nuova installazione, deve obbligatoriamente essere stilato e trasmesso all’organo di competenza per via telematica da un tecnico abilitato, ai sensi del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n. 37 (D.M. 37/08). Se il tecnico non è abilitato, la rilevazione non ha valore. Nel caso in cui si tratti di un nuovo impianto o di un impianto ristrutturato, il documento deve essere compilato e inviato direttamente dall’installatore al Catasto Termico Regionale. Se si tratta, invece, di un impianto esistente il libretto viene redatto e trasmesso dal manutentore al primo controllo programmato.
Sarà compito dell’installatore o del manutentore, a seconda che si tratti di una nuova installazione o di un controllo programmato, farsi consegnare dal Catasto Termico Regionale un codice da applicare al libretto da consegnare al responsabile dell’impianto. Il responsabile dell’impianto dovrà conservarlo e mostrarlo in occasione di successivi controlli o manutenzioni.
La cadenza dei controlli di efficienza energetica è regolata dall’allegato A del D.P.R. 74/2013.
Se per gli impianti di climatizzazione estiva o riscaldamento invernale inferiori a 12 kW di potenza i controlli non sono obbligatori, è opportuno invece, rispettare la periodicità del checkup caldaia ogni quattro anni per gli impianti di potenza compresa fra 12 kW e 100kW e ogni due anni per gli impianti oltre i 100 kW di potenza (D.P.R. 74/2013).
Secondo quanto prescritto nell’articolo 15 del D.lgs 192/05 e s.m.i. in caso di mancato aggiornamento del libretto unico sono previste sanzioni amministrative, che vanno dai 500 a 3.000€.
Fratelli Basso è un’azienda certificata per il rilascio e la gestione dei libretti d’impianto termico.