
28 Nov. 22
Quanto consuma un addolcitore d’acqua?
Quando si parla di acquistare un addolcitore d’acqua, una delle domande maggiormente frequenti che ci si potrebbe porre consiste nel capire quali siano i consumi che vengono registrati da questo strumento.
Scopriamo assieme questi particolari aspetti in maniera tale che i consumi che vengono registrati possano essere facilmente contenuti e che, di conseguenza, non vi siano delle particolari complicanze che possono rendere l’utilizzo dello strumento meno piacevole del previsto.
Il consumo d’acqua previsto dall’addolcitore
Partiamo analizzando quali sono i consumi d’acqua che vengono effettuati da questo particolare strumento.
Nella maggior parte dei casi un addolcitore d’acqua si contraddistingue per essere caratterizzato da un consumo medio che varia dai dieci ai quindici litri d’acqua per ogni chilo di resina che viene utilizzato.
Questo parametro influisce, di conseguenza, sul consumo d’acqua in base alla capienza e utilizzo di resina svolto dallo strumento.
Per esempio se la versione che viene acquistata ha una capienza di venti chili di resina, questo significa che l’acqua utilizzata sarà compresa tra i duecento e i trecento litri.
Ovviamente è importante che si consideri anche la frequenza di utilizzo, quindi è fondamentale analizzare anche questo particolare parametro che permette, di fatto, di avere sempre una panoramica generale in merito ai consumi che vengono registrati dallo strumento stesso.
I consumi di sale dell’addolcitore
Ma quello dell’acqua non è il solo consumo che viene registrato da questo strumento, il quale deve anche utilizzare il sale per poter essere completamente funzionante.
In questa circostanza occorre prendere in considerazione come il suddetto articolo sia contraddistinto da un consumo di sale che varia in base alla resina che viene utilizzata per il lavaggio.
In questo caso si parla di circa duecento grammi per ogni chilo di resina e questo significa sostanzialmente che uno strumento che contiene una mole di venti chili di resina comporta un utilizzo di sale pari a tre chili circa.
Pertanto, grazie a questo sarà quindi possibile avere sempre sotto controllo anche il consumo del sale, evitando di dover far fronte a delle spese che possono essere eccessive e che hanno un impatto negativo sulle proprie finanze.
Ogni quanto si registrano questi consumi
Per quanto riguarda la frequenza dei consumi, invece, occorre precisare come questi possono essere vari a seconda della frequenza del lavaggio dello strumento.
In questa circostanza è bene sapere che la suddetta tipologia di operazione deve essere svolta ogni quattro giorni circa e questo per evitare che si possano venire a creare delle complicanze e che lo strumento possa essere soggetto alla produzione di alghe oppure di altri elementi che vanno a contaminare l’acqua che deve essere addolcita.
Pertanto, grazie a questo particolare tipo di operazione di manutenzione sarà possibile evitare di dover fare i conti con una serie di problematiche abbastanza gravi che potrebbero essere sinonimo di costi eccessivi oppure di una produzione d’acqua che viene in qualche modo alterata a causa di una manutenzione scarsa o parzialmente assente.
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