scarico condensa caldaia

10 Gen. 20

Lo scarico della condensa della caldaia: regole per una corretta gestione

A causa della nuova normativa Uni sull’efficienza energetica ormai da alcuni anni in commercio sono presenti prevalentemente caldaie a condensazione. Oltre ad alcune limitazioni riguardo lo scarico dei fumi, anche lo smaltimento dell’acqua di condensa delle caldaie a condensazione rappresenta un aspetto che non va trascurato o sottovalutato da chi fa uso di questo tipo di generatori termici.

Questo piccolo dettaglio, che potrebbe sembrare banale o poca cosa, è uno degli aspetti di maggiore rilevanza nella gestione di questo tipo di caldaie. La norma UNI 7129 del 2015 infatti nella sezione 5 detta in maniera molto scrupolosa i metodi che si possono utilizzare per smaltire nella maniera regolamentare l’acqua della condensa.

Che acqua scarico?

In effetti ti starai chiedendo: “se si tratta semplicemente di acqua, non è innocua?”. In realtà l’acqua che le caldaie a condensazione scaricano e che dovrà essere smaltita è acqua acida in quanto possiede un PH di 3,5/4 e quindi possiede una forte presenza di anidride carbonica a causa dei fumi della combustione. Alla luce di ciò, diventa più facile capire perchè è così importante porre attenzione al suo smaltimento. Il pericolo è che si verifichino danni nella tubazione della caldaia, oltre che per l’ambiente!

Le regole per un corretto smaltimento

La normativa in merito è molto restrittiva e sufficientemente chiara. Infatti nella Normativa UNI 7129 viene espressamente sancito che le acque dei sistemi a condensazione devono essere sempre collegate all’impianto di scarico delle condense. Ciò significa che le acque di risulta della caldaia dovranno essere convogliate:

· Scarico acque reflue domestiche: in altre parole potrete dotarvi di un sifone di collegamento e far defluire le acque nel sistema fognario.

· Scarico acque bianche: sarà possibile anche decidere di convogliare le acque di condensa in un pluviale o altro sistema che raccoglie le acque piovane. La normativa sancisce che ciò è possibile. Ma solo a patto che il materiale del sistema di raccolta sia adatto a raccogliere acque acide. Di conseguenza nessun materiale metallico potrà entrare a contatto con le acque acide.

· Scarico nel pozzo interrato: questa soluzione sarà possibile solo nel caso si risieda in abitazioni isolate e quindi non collegati alla rete fognaria.

In condizioni diverse da quelle sancite dalla normativa ed elencate sopra in ogni caso ci si dovrebbe dotare di un sistema di neutralizzazione o passivazione della condensa prima che la condensa venga immessa nel sistema di raccolta qualunque esso sia. Infatti quando la caldaia supera i 116 KW di potenza risulta necessario utilizzare questi sistemi intermedi. Il neutralizzatore è un sistema a filtro di carbone attivo che riesce a ingabbiare gli ioni responsabili del ph acido della condensa fino alla sua fuoriuscita nel sistema di scarico

Sistema di scarico condensa

Anche il sistema che permette lo scarico della condensa della caldaia deve essere regolamentare come sancito dalla normativa. Tutti i sistemi di condensazione devono sempre essere collegati all’impianti di scarico condense. Infatti, poiché il sistema di combustione opera in un ambiente umido, è necessario che anch’esso sia allacciato a tale sistema. Fanno eccezione i casi in cui il fabbricante certifichi l’idoneità a operare in maniera diversa. Occorre tenere presente che, sia se si impieghino curve a 90° nell’impianto di condensa, sia che il sistema non sia in grado di scaricare completamente i condensati, occorrerà dotare l’impianto di un sifone che permetta lo scarico delle acque alla sua base. Deve essere sempre evitato il ristagno delle acque e progettare l’impianto di smaltimento così da evitare la fuoriuscita di fumi e gas.